
E partita ufficialmente la corsa al vaccino. Il vaccino anti-Covid messo a punto dall’azienda statunitense Moderna è efficace al 94,5%. L’annuncio è arrivato dalla stessa azienda, provocando un netto rialzo delle borse, come successo giorni fa con la Pfizer. Il vaccino Pfizer Biontech, invece, la sua efficacia si è attestata al 90%. Gli Stati Uniti stanno investendo tantissimo nei vaccini, stipulando contratti di preacquisto con le multinazionali farmaceutiche statunitensi. Lo stesso sta facendo l’Europa. C’è il rischio di una forte concorrenza mondiale per accaparrarsi il vaccino, un business che vale miliardi. Questo business affidato totalmente ai privati, che saranno proprietari del brevetto. Gli stati Uniti e l’Europa si stanno accollando il rischio, firmando contratti “segreti” pagando in anticipo un prodotto che non esiste, e che soprattutto rischia di fallire.
La Johnson & Johnson settimane fa aveva annunciato di essere nella fase 3 della sperimentazione. Dietro alle big Pharma e al business, non poteva mancare l’influenza del filantropo Bill Gates. Sanofi, Inovio, Johnson & Johnson, stanno sperimentando il vaccino. Anche la Cepi di Bill Gates sta finanziando la ricerca. Dall’altra parte del mondo, in Russia, è stato annunciato il vaccino Spunik. Per quanto riguarda l’Europa, il presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, ha provveduto a firmare contratti con Astrazeneca, Pfizer, Sanofi GSK e Jansenn. I vaccini acquistati dall’Ue saranno distribuiti ai paesi membri in base alla popolazione. Nel caso del vaccino Pfizer, l’Unione ha prenotato 300 milioni di dosi, di cui 200 per una prima fase e 100 per la seconda.
All’Italia, che ha il 13,5% della popolazione Ue, saranno consegnate in totale 40 milioni di dosi, di cui 27 milioni in una prima fase. Altri tre contratti di pre-acquisto sono stati firmati nei mesi scorsi dall’Unione Europea con AstraZeneca (300 milioni di dosi più l’opzione per altre 100), Sanofi-GSK (300 milioni di dosi) e Janssen Pharmaceutica del gruppo Johnson & Johnson (200 milioni di dosi), mentre con CureVac e Moderna l’Ue ha concluso colloqui esplorativi. In tutto questo l’Italia che ruolo ricopre in tutto questo? Anch’essa ha stipulato contratti di preacquisto con qualche casa farmaceutica?
Ebbene qualcosa si muove. Uno dei primi a ricevere il placet è la Advent S.r.l, la società a cui fa capo Piero di Lorenzo e che sta collaborando al vaccino di Oxford-Astrazeneca, uno dei tanti che potrebbe essere approvato. In piena estate, allo Spallanzani di Roma è iniziata la sperimentazione del candidato vaccino prodotto dalla Rei Thera. Ci chiediamo perché si stanno investendo tantissimi soldi nei vaccini da parte degli Stati? Semplicemente chi arriva prima risolve il problema. Questo significa per uno Stato un vantaggio economico clamoroso, a discapito degli altri. Tutti si stanno accollando questo forte rischio, ma il gioco vale la candela.
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