
Dopo tantissime polemiche politiche ad altissima tensione, si è risolta la questione Benetton, dopo anni di lunghe attese. Dopo un negoziato notturno, arriva l’accordo con cui Aspi diventerà pubblica. Quindi, la diatriba tra Stato e autostrade si chiude con l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti con almeno il 51%, che renderà di fatto Aspi una compagnia pubblica. Questo comporta l’uscita di scena di Atlantia, pronta a trasferire l’intera quota allo Stato. Per l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Aspi, la proposta prevede unaumento di capitale per l’acquisizione del controlloda parte della controllata del Mef el’uscita di Aspidal confine di Atlantia. Prima scendendo al 37% dell’azionariato (che significa per i Benetton il 10-12%, avendo il 30% della holding) poi con un’ulteriore diminuzione del peso della famiglia dei Benetton. Il loro peso specifico sarà ridotto al lumicino. Aspi diventa una public company. In soldoni, significa che entra lo Stato ed escono i Benetton. Quali sono le conseguenze o meglio i vantaggi di questo accordo storico? Come conseguenze abbiamo la rinuncia a futuri ricorsi, la rinuncia ai dividendi da parte di Benetton. Cosa significa questo? Autostrade per l’Italia deve risarcire 3,4 miliardi di euro come danno da compensare per il crollo del ponte sul Polcevera. La rinuncia a future cause comprende anche quella sul Milleproroghe, nocciolo principale della questione. C’è poi il rafforzamento del sistema deicontrolli a carico del concessionario e l’aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario. I vantaggi per i cittadini quali potrebbero essere? Potrebbero finalmente calare le tariffe autostradali per i viaggiatori. Al casello potrebbero pagare di meno, comprese le tariffe telepass. Oscillazione sono previste anche in borsa, il titolo Atlantia guadagna il 25,69% a 14,28 euro. Significa che sono stati recuperati gli 1,7 miliardi di euro persi lunedì scorso dopo la bocciatura di Conte alla proposta da 3,4 miliardi di euro di Aspi. Per concludere, possiamo dire che ha vinto la caparbia del governo Conte, la linea grillina. Soddisfazione da parte del ministro Toninelli e da tutto l’entourage grillino, che si sono battuti all’ultimo sangue per ottenere una decisione di questa portata.
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