
Caos superbonus. Dopo lo brusco stop voluto dal governo, arrivano i giorni della protesta. Il decreto che sancisce il blocco alla misura è arrivato in gazzetta e il blocco alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura è già entrato in vigore. Il 16 febbraio è stato approvato dall’esecutivo. Quali sono le conseguenze di questa scelta del governo? Decisione che ha messo in allerta il mondo delle famiglie, delle imprese, dell’edilizia. Il superbonus 110% ha portato tantissimi benefici per le famiglie, che hanno avuto la possibilità di riammodernare e valorizzare i propri immobili, attuando i lavori di ristrutturazione. Il lavoro è aumentato per tutto il comparto edilizio, tantissimi lavoratori sono stati assunti per coprire l’ingente richiesta del superbonus. La misura ha inciso pesantemente in positivo sul pil, sulla ricchezza prodotta nel nostro paese. I lavoratori edili della CGL temono la perdita di tantissimi posti di lavoro e annunciano proteste. Le associazioni imprenditoriali temono il fallimento di tantissime piccole medie imprese. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che questa misura comunque rappresenta un grosso onere per le casse dello Stato.
Ci si chiede ora cosa succede per chi ha già iniziato i lavori? Facciamo chiarezza. L’opzione dello sconto o della cessione solo per chi ha la Cila. Questi restano per chi ha già avviato l’iter dei lavori. Per gli interventi legati alla misura, entro la data di entrata in vigore del decreto (17 febbraio 2023), devono risultare presentati. Per gli interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila (comunicazione di inizio lavori asseverata), deve anche essere adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. Invece, per le spese inerenti a interventi edilizi non sarà più possibile usare l’opzione della sconto in fattura e della cessione del credito, rimane in essere solo la detrazione fiscale tramite la dichiarazione dei redditi. In sintesi, le spese vanno pagate interamente e potranno essere detratte dalle tasse. Il superbonus, precisamente, era stato già ridotta dalla legge di bilancio al 90%. Per concludere, il blocco delle cessioni del credito e dello sconto in fattura riguarda le c.d prime cessioni, i primi passaggi che sarebbero stati effettuati a partire dalla data del 17 febbraio. Diversamente, si possono continuare a cedere gli importi relativi a lavori per i quali è già stata presentata la Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata.
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