
A fine 800 inizi 900, uno dei più grandi capitalisti e probabilmente l’uomo più ricco di tutti i tempi, John Davison Rockefeller, mise in piedi quella che è considerata la sua creatura più potente che abbia mai creato. Una certa Standard Oil, la più grande multinazionale del petrolio. Il geniale John cosa fece in particolare per creare così una creatura dai poteri magici? Ebbe le brillante idea di riunire tutte le sue compagnie in un unica coalizione di imprese. Un grande impero economico a direzione unitaria. Voi vi chiederete il perché di questo trust? Semplicemente lo scopo, in primis, era quello di abbattere i costi di produzione e conseguentemente limitare la concorrenza interna od estera, instaurando un vero e proprio monopolio. Il business galoppante ed espansivo di Rockefeller limitava in modo drastico la concorrenza IN MANIERA NETTA. Infatti, furOno all’epoca emanate leggi federali per contrastare o limitare in parte questo impero. Chi contrastò la Standard Oil? CHI SI OPPOSE AL PREDOMINIO DELLA GRANDE MULTINAZIONALE? Lo Stato dello Ohio vinse la causa contro questa joint venture e la standard separò le attività del gruppo, non perdendo però il controllo del gruppo. Ad inizi 900 la Standard Oil divenne un holding ed essa aveva tantissime partecipazioni in quasi 50 società. La cosa sconcertante è che il potere era concentrato in mano a pochissimi magnati della compagnia. Successivamente, questa holding venne sottoposta alla legislazione federale antitrust. Conseguenza, la Corte Suprema decretò lo scorporo della joint venture in 33 società, ciascuna con un proprio asset. Una delle più famose fu la Chevron, Arco, e soprattutto Mobil. Queste 33 società proseguirono l’attività in una versione indipendente. Ad esempio la Standard Oil of California (successivamente chiamata Chevron) che si legò con la Gulf Oil. La standard Oil rimarrà il più grande successo di Rockefeller ascritta alla storia dell’economia petrolifera mondiale, pietra miliare del capitalismo.
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