
Dopo tantissime difficoltà ed ostacoli, finalmente, dopo mesi di infinite trattative e veti, è stato raggiunto l’accordo sul Recovery Fund e sul bilancio dell’Unione Europea. I Capi di stato e di governo dell’Unione hanno trovato un accordo sull’approvazione del bilancio pluriennale per il 2021-2027 e del Recovery Fund da 750 miliardi di euro. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato ieri che i Ventisette hanno raggiunto l’accordo sul bilancio Ue 2021-2027. Prossima approvazione per il next generation EU. Dopo mesi di ostilità, cade la resistenza da parte di Ungheria e Polonia, accaniti e intransigenti oppositori del Recovery Fund, rinunciando al veto e spianando la strada all’accordo storico.
I due paesi ostili hanno raggiunto una sorta di compromesso che prevede il mantenimento del meccanismo, che vincolava all’erogazioni dei fondi europei allo Stato di diritto, ma con dei paletti. Il meccanismo dello Stato di diritto entrerà in vigore solo dal 1° gennaio. Nel caso in cui un paese decide di fare ricorso contro il meccanismo dello Stato di diritto bisogna attendere la decisione della Corte europea prima di attivarlo. Quindi, la Commissione attiverà le linee guida per l’applicazione del regolamento, ma come detto in precedenza, in caso di ricorso, si allungheranno inevitabilmente i tempi. Il recovery fund prevede un piano di aiuti di 1.800 miliardi per l’intera Unione Europea, un programma espansivo per far ripartire l’economia occidentale.
Ciò permetterà il via libera all’aumento del massimale delle risorse proprie dell’Unione che costituiscono la garanzia per l’emissione obbligazionaria di 750 miliardi di euro (per sovvenzioni e prestiti anti-crisi agli Stati). All’Italia complessivamente spetteranno 209 miliardi di euro, di cui 9 miliardi alla Sanità, ritenuti insufficienti però dal ministro Speranza. Su quello ci si può lavorare. I primi esborsi di Next Generation EU sono previsti in autunno. Ora arriverà il problema di gestire questi fondi che arriveranno. Nel nostro paese ci sono state furiose contestazioni da parte delle opposizioni, in particolare dall’ex presidente del consiglio Matteo Renzi. L’ex leader del PD vuole vederci chiaro sulla gestione dei fondi e si augura di poter partecipare attivamente al riparto dei fondi che arriveranno.
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