
La pandemia, come noto a tutti, ha messo in ginocchio l’intera economia mondiale. Hanno pagato le conseguenze soprattutto le classi più deboli, oltre alle imprese e al tessuto economico produttivo di ciascun paese. Quando tutto questo finirà e se finirà, ci ritroveremo con le ossa rotte e a raccogliere i cocci di un disastro globale. La crisi economica ha raggiunto livelli record, per non parlare della disoccupazione. Le chiusure non hanno aiutato, anzi, hanno acuito la crisi e messo in ginocchio l’intera economia globale. Aleggiano fantasmi di una povertà dilagante, che pian piano si propagherà a tutti i settori economici, sociali e produttivi. Cosa sta succedendo in queste settimane? Succede che stanno aumentando in maniera notevole i prezzi delle materie prime come oro, mais, rame, cotone, soia, frumento, caffè, zucchero per citarne alcuni. Tutto questo sotto il silenzio assordante dei media, concentrati esclusivamente ad elargire notizie sulla situazione pandemica. Non si sa se questo è un silenzio assenso, o sia un silenzio “innocente”.
Dalle catastrofi chi ci guadagna? Ovviamente i pesci grossi. Se da un lato aumenta la povertà e il divario ricchi poveri, dall’altro lato a guadagnarci sono le grandi multinazionali, i grandi gruppi. Tutto questo lo pagheremo anche in termini di “carrello della spesa”. Prossimamente ci dobbiamo confrontare con l’aumento dei prezzi di beni alimentari di prima necessità nei supermercati e nelle grandi distribuzioni. Questo aumento generalizzato di prezzi provocherà il rischio di un crollo netto della domanda? Riusciremo ad arginare questa sorta di inflazione galoppante? L’aumento del prezzo delle materie prime è causato soprattutto dall’aumento della spesa pubblica da parte degli Stati danneggiati dalla pandemia, e successivamente, dalla forte domanda della Cina. Ad aggiungersi al carrello degli aumenti dobbiamo inserire anche il palladio, il minerale del ferro e anche il legno: nelle ultime settimane hanno raggiunto livelli record. Ma il c.d fenomeno del Rally delle materie prime è un bene o e un male?
L’aspetto negativo potrebbe essere dovuto al fatto che, all’aumentare dei prezzi delle commodities corrisponda proporzionalmente un calo delle richieste di questi beni, quindi, di conseguenza, un calo drastico della domanda. Tenendo conto che questo porterà ad una povertà complessiva spaventosa. L’aspetto positivo dobbiamo interpretarlo come un aspetto transitorio: nel senso che questo c.d rally non durerà a lungo e che sia sintomo che una nuova economia è pronta a fare il suo ingresso, portando verosimilmente benefici alla ripresa globale economica. Infatti ci si chiede se il sistema neoliberista sia al collasso, sistema che imperversa le economie occidentali. Attendiamo ulteriori sviluppi….
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