
Giorni di dibattito politico sulla nuova e futura misura che investe il campo delle politiche del lavoro, la c.d MIA, che dovrebbe sostituire il reddito di cittadinanza nel 2024. Ricordiamo che si tratta pur sempre di una bozza di riforma del reddito di cittadinanza, quindi, allo stato attuale non è ancora legge. Bozza del ministero del lavoro che necessita di un ulteriore approfondimento tecnico, anche se si va verso la direzione dell’approvazione del testo di legge. Quali sono le differenze? Cosa cambia? Chi sono i destinatari? La MIA, misura di inclusione attiva di sostegno contro la povertà, sarà erogata dall’INPS tramite servizi telematici. Chi avrà diritto alla MIA? Possono ottenere la MIA i cittadini europei, i cittadini italiani, i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, gli ultimi due in modo continuativo. La famiglia dovrà avere un ISEE non superiore a 7.200 euro, con reddito familiare inferiore i 6 mila euro annui moltiplicati per il coefficiente della scala di equivalenza. Il contributo erogato per tale misura prevede un massimo di 500 euro mensili, quindi 6000 euro l’anno, cui si aggiungono le maggiorazioni derivanti dalla scala di equivalenza. E’ prevista una riduzione del 25%, importo di 375 euro al mese equivalente a 4.500 l’anno, se i componenti del nucleo sono occupabili.
Quanto durerà il MIA? Il contributo durerà per 18 mesi per le famiglie con disabili, anziani o minorenni con stop di 1 mese e possibili rinnovi sempre di 12 mesi. Durerà 12 mesi per gli occupabili a seguire 1 mese di stop e possibili altri 6 mesi di contributo, successivamente, altro stop di 18 mesi. Rimangono fermi, come per l’attuale reddito di cittadinanza, gli sgravi fiscali per i datori di lavoro che assumono i percettori della MIA e per le agenzie di lavoro. Come per il reddito, i componenti del nucleo familiare che possono lavorare dovranno firmare la DID, dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. La platea riguarda i maggiorenni e minorenni over 16, che abbiano adempiuto gli obblighi scolastici. Sono esonerati disabili, over 60 e componenti con carichi di cura. Come per il RDC, anche la MIA dovrebbe cessare alla prima offerta di lavoro rifiutata.
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