
Negli ultimi anni i temi ambientali sono al centro dell’attenzione mediatica mondiale, visti i repentini cambiamenti climatici e degli effetti che questi hanno sull’intero ecosistema. Sempre negli ultimi anni che si sente parlare sovente della “Green Economy”. In tanti si saranno chiesti? Ma cos’è? Facciamo chiarezza. La sua definizione la troviamo nella nostra amata enciclopedia Treccani. Essa la definisce come “Modello teorico di sviluppo economico che prende in considerazione l’attività produttiva valutandone sia i benefici derivanti dalla crescita, sia l’impatto ambientale provocato dall’attività di trasformazione delle materie prime”. Una economia che incide pesantemente sull’ambiente e di conseguenza sui cambiamenti climatici. Tramite gli interventi e gli investimenti sia di pubblici che di privati, la “green economy” è un progetto che mira a tutelare l’ambiente e a proteggere l’intero ecosistema. Lo scopo principale è quello di ridurre le emissioni di CO2 e di conseguenza diminuire drasticamente l’inquinamento. Anche i recenti governi degli ultimi anni si stanno occupando del tema ambientale, vista anche l’urgenza. Come? Tramite incentivi e bonus. Di recente abbiamo visto nascere interventi per la tutela energetica con il superbonus al 110%. L’economia verde non solo mira a tutelare e preservare l’incolumità e l’integrità dell’ambiente, ma mira anche alla crescita dell’economia, creando un meccanismo produttivo con lo scopo di innescare l’aumento della ricchezza nazionale prodotta nel paese. Di conseguenza, miglioramento dell’economia nazionale e globale, corrisponde alla creazione di nuovo lavoro, il c.d “green jobs”. Lavoro inteso come miglioramento della qualità nei settori come produzione di energie rinnovabili, agricoltura e riciclo. A livello globale, non mancano le beghe. Il presidente degli Stati Uniti, non fa nulla e non lo farà mai per l’economia verde, essendo il principale oppositore al meccanismo dell’abbassamento delle emissioni. Il principale paese trainante, purtroppo, è un ostacolo alla crescita della green economy. Trump si è rivelato molto ostile in tema di clima. L’obiettivo che si sono posti la gran parte dei paesi nel mondo è quello di raggiungere zero emissioni entro il 2050, molto onorevole. Se non per i costi esorbitanti che dovranno essere sostenuti per attuare questo passaggio epocale all’energia pulita e rinnovabile. C’è da scalare una montagna, questo è vero. Tutti dobbiamo collaborare per progetti espansivi, ambientali, alternativi. E’ una corsa contro il tempo, non c’è tempo da perdere. Il clima cambia repentinamente, e noi dobbiamo essere al passo con i tempi, ma soprattutto con l’ambiente e con l’amico clima!
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