
Ieri mattina, l’avvocato Giacomo Romano, noto esponente della politica locale campana, ha rilasciato una intervista a Radio Punto Zero, in merito all’istituto dell’indennità di accompagnamento. L’indennità si presenta come una prestazione economica erogata in favore dei soggetti mutilati o invalidi totali, per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. L’Avv. Romano, molto sensibile alle battaglie sociali e civili, ci ha tenuto a spiegare la figura di questo istituto e di come oggi ci siano difficoltà burocratiche nell’erogare questa prestazione. Ha tenuto a precisare che “l’indennità di accompagnamento è disciplinata dalla legge 18/1980, da la possibilità a tutti i cittadini italiani e stranieri, comunitari ed extracomunitari, di percepire una indennità di 520 euro mensili. Questa somma è utile per badare a tutte quelle che sono le esigenze pratiche e non derivanti da uno status particolare, cioè quello di non essere più autosufficienti, di non conservare nessuna autonomia. Ragion per cui questo assegno viene erogato dall’INPS direttamente sul conto corrente del richiedente e serve per garantire un minimo di assistenza a chiunque. Questa prestazione è riconosciuta anche ai minori, che necessitano di una assistenza continua”. Il dott. Giacomo Romano, inoltre si è mostrato molto critico nei confronti dell’INPS, recriminando la lungaggine amministrativa e la poca solerzia da parte dell’istituto nell’erogare questa prestazione. “L’avvocato deve incentivare laddove ci fossero delle negligenze, delle mancanze da parte della pubblica amministrazione, di agire in giudizio presso il tribunale del lavoro territorialmente competente. Nella sezione dedicata, ci sarà un magistrato, un giudice del lavoro, che attraverso un accertamento tecnico preventivo, conferirà un incarico al consulente tecnico d’ufficio e successivamente questi sottoporrà ad una visita il ricorrente. In questo caso che non è stato sottoposto a visita da parte dell’INPS, interviene l’autorità giudiziaria”. Durante l’intervento in radio, l’Avv. Romano ci ha fornito delle delucidazioni in merito alla presentazione della domanda medesima. “Una volta avuti i requisiti medico sanitari, se si è in difficoltà fisiche o economiche, bisogna recarsi presso il proprio medico di base, chiedendo un certificato medico telematico che è alla base della domanda della prestazione. Successivamente ci si collega sul sito dell’INPS o ci si reca in un ente di patronato, che ha l’obbligo di assistere gratuitamente il cittadino e si presenta la domanda”.
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