
Il 2 dicembre si celebra la giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, istituita dall’assemblea generale delle Nazioni unite nel lontano 1949. Essa è ufficialmente entrata in vigore nel marzo del 1950. Questa giornata è stata organizzata per ricordare l’approvazione della convenzione sulla soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento di persone altrui. Nel 2002, l’Assemblea generale dell’ONU ha dichiarato il 2004 Anno internazionale di commemorazione della lotta contro lo schiavismo e la sua abolizione. Il 1949 sembra una data lontana ai nostri occhi, un anno che non ci riguarda da vicino, a tratti una data vetusta. La realtà è bene diversa, purtroppo, perché nostro malgrado, la concezione di schiavitù è tremendamente moderna; non fa parte del nostro passato, ma riecheggia sulle nostre teste come una spada di Damocle.
La ricorrenza della giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù deve darci tanti spunti di riflessione, la schiavitù è un concetto contemporaneo, moderno, attuale, perché? La schiavitù vive nel lavoro minorile, nel lavoro sottopagato, nei lavori forzati; inoltre, è molto presente anche nello sfruttamento di bambini nelle guerre. Il lavoro minorile rappresenta un vero e proprio cancro sociale, milioni di bambini costretti a lavorare senza potersi rifiutare, pena minaccia o violenza. Ancora, la schiavitù vista dal punto di vista dei contratti dei lavoratori attuali, sottopagati dalle aziende. Salari da fame, che vanno in contrasto con il nostro caro art. 36 della Costituzione, che cita “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro svolto, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa”.
L’OIL, l’organizzazione internazionale del lavoro, ha stimato che ci sono più di 40 milioni di vittime da lavoro forzato nel mondo. Quest’ultima, ha adottato un protocollo entrato in vigore nel 2006, volto ad impegnarsi ad eliminare una volta e per sempre il lavoro forzato. Quindi, come vediamo, la schiavitù molto presente nel mondo del lavoro, non solo. La carta dei diritti dell’uomo, attualmente, all’art. 5, vieta espressamente la tratta degli esseri umani. Bambini, donne, migranti vittime di questo traffico internazionale, perpetrato dalle organizzazioni criminali. Auguriamoci che tutto questo scempio della schiavitù moderna, o meglio definirla come cancro societario, si estingua una volta e per sempre.
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