
Tra i tanti disastri climatici degli ultimi secoli, quella della foresta amazzonica sicuramente come gravità, è una delle più preoccupanti. Con il passar del tempo, il c.d “polmone del mondo, sta andando a fuoco: si annuncia un disastro per il pianeta dalle conseguenze devastanti. Un processo di desertificazione allarmante. La foresta amazzonica è la foresta pluviale più grande del mondo, con i suoi 5,5 milioni di kmq. Principalmente situata in Brasile, si estende anche ai restanti paesi sudamericani come Colombia, Bolivia, Perù, Venezuela etc.. Fauna e flora concentrati in un unico polmone. Si pensi che nella foresta vivono centinaia e migliaia di specie animali, come uccelli, pesci, mammiferi, rettili, anfibi.
Negli ultimi anni gli incendi sono raddoppiati. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale del Brasile, i primi mesi del 2020 hanno visto più incendi di tutto l’anno precedente, soprattutto nel mese di ottobre. La gravità dei roghi incide soprattutto nell’inquinamento ambientale. Oltre a provocare danni ai popoli, agli indigeni che vi abitano, l’incendio di alberi e foreste provocano emissioni nocive di CO2 nell’aria. Popolazioni amazzoniche che devono continuamente spostarsi, migrando da un posto all’altro, a causa degli incendi, che rende le loro abitazioni inabitabili. Vogliamo aggiungerci che, politicamente, non è stato fatto assolutamente nulla per tutelare questo patrimonio dell’umanità. Jair Bolsonaro, figlio della combriccola e dei poteri forti, è più interessato al potere e ai soldi che alla salvaguardia dell’Amazzonia.
Presidente contestato dagli ambientalisti. Le sue misure sono risultate insufficienti, tra queste il divieto di appiccare fiamme nella foresta per 120 giorni e l’uso dell’esercito nelle aree più duramente colpite dall’emergenza. Per questo presidente, l’Amazzonia è solo una fonte di guadagno per i latifondisti, una riserva naturale da sfruttare. Il cambiamento climatico ha aumentato la capacità e l’intensità distruttiva degli incendi, in primis quelli dolosi. L’Amazzonia non è una questione che riguarda solo il Brasile e in via incidentale, anche gli altri paesi sud americani. Non è soltanto il polmone del nostro pianeta, ma anche il simbolo. Salvaguardare la foresta amazzonica, significa salvaguardare la vita, il creato. Ne va dell’esistenza delle specie umane, ne va della sopravvivenza della terra. Bisogna fare tutto il possibile e in fretta, prima che sia troppo tardi!
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