
Dopo settimane di trepidante attesa, è stato approvato venerdì scorso il nuovo Decreto sostegni e ed è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Complessivamente, o in teoria, sono misure mirate a sostenere le imprese e il terzo settore, le famiglie e soprattutto i lavoratori che hanno perso involontariamente il posto di lavoro, il contrasto alla povertà. Non solo, queste riguardano anche anche gli enti territoriali, la salute e la sicurezza. Andiamo per gradi. L’ammontare delle risorse stanziate ammonta a 32 miliardi di euro, il decreto utilizza totalmente le somme dell’ultimo scostamento di bilancio. Quali sono le principali e rilevanti novità del decreto sostegni?
Sicuramente abbiamo il superamento del codice ATECO, non sarà più determinante l’accesso, dando così il placet ai professionisti per essere inclusi in questo meccanismo di aiuti. Ma la novità decisiva riguarda il nuovo meccanismo di accesso dei contributi a fondo perduto del decreto. Requisito fondamentale resta sempre il calo di fatturato, il valore determinante passa dal 33 al 30%: cresce il limite dei compensi e dei ricavi entro il quale richiedere il sostegno, si passa da 5 a 10 milioni di euro. Si stabilisce una nuova modalità di calcolo e di utilizzo degli importi. Vicino al pagamento immediato e diretto, si ha la possibilità di usare la somma in compensazione usufruendo del modello F24. Sono state prorogate le scadenze fiscali, scadenze che riguardano la consegna della certificazione unica ai percipienti, la trasmissione telematica e certificazione unica dell’ADE, le rate rottamazione scadute saldo e stralcio, versamento della web tax.
La pace fiscale si fonda su due filoni: da una parte la definizione agevolata degli avvisi bonari relativi al periodo 2017/2018 e lo stralcio dei debiti emessi esclusivamente per i contribuenti con i redditi fino a 30.000 euro. Il decreto sostegni, come appena illustrato, indica le principali misure fiscali a sostegno delle imprese e ai liberi professionisti, Ma le misure sono destinate anche ai lavoratori. Abbiamo la conferma del blocco dei licenziamenti, scadenza fissata sempre fino al 31 marzo 2021. La proroga fino al 20 giugno in maniera generalizzata, dal 1° luglio al 31 ottobre il divieto di procedere con i licenziamenti è connesso alla fruizione della CIG Covid. A proposito della Cassa integrazione guadagni Covid, è stata confermata la cassa integrazione.
Attualmente è accessibile fino al 31 marzo 2021 e fino al 30 giugno solo per i CIG in deroga e assegno ordinario. La durata si allarga fino al 30 giugno e fino al 31 dicembre 2021. Per quanto concerne il lavoro, i bonus spettano anche ai lavoratori stagionali, a cui spettano 2400 euro e ai lavoratori sportivi, previsto un sostegno per loro di un importo che oscilla tra i 1200 e i 3600 euro. Novità importantissima riguarda il REM, il reddito d’emergenza: è prevista la proroga di tre mesi nel decreto anche per chi ha completato la NASPI. Si prevedono tre mensilità aggiuntive di reddito d’emergenza, precisamente per marzo, aprile e maggio 2021. Vengono modificati i requisiti d’accesso: potranno presentare domanda anche i lavoratori che hanno terminato la NASPI o la DisColl tra il 1° luglio e il 28 febbraio 2021. Complessivamente, questi sono i principali interventi chiave. Manovra articolata ed espansiva.
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