
Vi sono tantissime novità che riguardano la nuova riforma della pubblica amministrazione, norme enucleate nella nuovo Decreto PA 2023 numero 44. Il consiglio dei Ministri e la Camera dei Deputati hanno approvato il testo di legge che ridisegnano e riformano i concorsi pubblici. Ricordiamo che per tale decreto manca l’approvazione da parte del Senato, prevista entro il 21 giugno, affinchè il testo entri in vigore. Andiamo a vedere cosa cambia. La notizia che balza all’occhio è quella che riguarda l’eliminazione della prova orale. Colloquio orale verrà abolito per i profili non apicali, quindi assistenti amministrativi etc. Ricordiamo che questa opzione rappresenta non un obbligo per le pubbliche amministrazioni organizzatrici dei concorsi, ma rappresenta una facoltà, seguendo la logica della semplificazione. Semplificazione che riguarda anche lo svolgimento delle prove. Il nuovo testo prevede che le prove devono essere svolte entro sei mesi dalla pubblicazione del bando.
Il decreto PA, tra le varie novità, prevede la nascita dei concorsi divisi su base territoriale. Per i concorsi nazionali unici banditi dal RIPAM, i candidati potranno presentare domanda di partecipazione per un solo profilo e per un solo ambito territoriale, indicando una sola preferenza di Comune oppure Regione. Verranno modificate inoltre le graduatorie di idonei. In base al nuovo testo, saranno considerati idonei i candidati che si collocano entro il 20% dei posti successivi all’ultimo nella graduatoria finale. In caso di rinuncia o dimissioni entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione potrà procedere allo scorrimento della graduatoria. Molto importante per i giovani è l’introduzione di posti riservati a chi ha svolto il servizio civile nazionale. Il 15% dei posti sarà riservato a chi ha concluso il servizio civile. Sono previsti nuovi incentivi per i giovani laureati e per studenti under 24, con l’assunzione con contratto a tempo determinato della durata di 36 mesi per i giovani laureati.