
In piena pandemia e in piena crisi del governo, continuano le novità in materia di pubblica amministrazione, in particolare per quanto concerne i concorsi pubblici. In giornata è arrivata la notizia che dal 15 febbraio sarà possibile svolgere le prove concorsuali che prevedono la partecipazione per un totale massimo di 30 persone per sessione. Proprio oggi la ministra Dadone, in un suo post su Facebook, ha fatto il punto della situazione. Ha dichiarato “Sono molto soddisfatta della ripresa, sebbene con sessioni ridotte, dei concorsi pubblici in tutta Italia. Ho fortemente voluto che questa misura fosse introdotta nel Consiglio dei ministri di ieri sera perché fondamentale per sostenere la macchina amministrativa e continuare il necessario ricambio generazionale che ho innescato sin dall’inizio del mio mandato“.
La ripresa dei concorsi pubblici permette allo Stato di rafforzarsi, grazie all’ingresso di nuove forze e competenze che saranno decisive per gestire al meglio le risorse che arriveranno con il Recovery fund e sostenere la ripresa del Paese. Si tratta inoltre di un forte segnale di sicurezza verso i cittadini, sia per coloro che ambiscono a lavorare nella macchina pubblica sia per coloro che da utenti potranno usufruire di una Pa più strutturata ed efficiente. Il Paese non poteva permettersi di tenere più a lungo fermi i concorsi. Con il nuovo Dpcm, dal 15 febbraio sarà possibile svolgere le prove dei concorsi che prevedano la partecipazione massima di 30 persone per sessione, una misura per garantire la massima sicurezza, e sempre rispettando le previsioni del Cts.
Continuerà comunque ad essere possibile lo svolgimento delle prove in modalità a distanza e da remoto. Nonostante la pandemia, stiamo cercando di smuovere la macchina dello Stato e portare avanti quel processo di rinnovamento grazie anche all’inserimento di nuove forze e competenze, alla digitalizzazione e all’introduzione di nuove modalità di lavoro. Tutto questo per andare incontro alle esigenze di cittadini e imprese, garantendo assistenza e servizi efficienti”. Da questo estratto si evince la volontà dell’esecutivo di guardare avanti, nonostante le difficoltà. Certo c’è il forte rischio che le prove concorsuali si dilunghino con la tempistica, vista la mini capienza prevista per i concorsisti al giorno e suddividerli in tantissime giornate può risultare controproducente.
Bisogna trovare una soluzione più snella alla procedura. Inoltre, l’art 1. Comma Z del DPCM, si applica non solo alle prove orali, ma anche alle prove preselettive e scritte. Attendiamo le prossime settimane per vedere se queste novità risulteranno efficienti per snellire la macchina concorsuale e far si che la partecipazione ai concorsi sia gestito nel nome della sicurezza e della prevenzione.
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