Camillo Cucca: la “Nazionale Bruscianese” con Giovanni Auriemma….

La Tribuna supplemento storico (nella foto)

Oggi dedichiamo uno spazio ad un grande personaggio che ha fatto la storia, che identifica e distingue Brusciano e i suoi valori storico culturali. Come sappiamo, la nazionale Bruscianese è intitolata in onore a Camillo Cucca. Insieme a Giovanni Auriemma, consulente del lavoro e grandissimo appassionato di storia e cultura locale, abbiamo curato la ricerca e studiato le fonti per omaggiare questa grande personalità, che identifica Brusciano e la sua storia culturale. Camillo Cucca è stato un ispettore generale medico del corpo sanitario militare marittimo, medaglia d’argento al valore militare, commendatore dell’ordine della Corona d’Italia, ufficiale dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Capo di corpo della sanità militare marittima. Nato a Brusciano il 28 ottobre del 1829, si laureò in medicina presso l’ateneo napoletano e nel 1859 entro nella Marina del Regno delle Due Sicilie con il grado di medico di corvetta.

Fu l’organizzatore di tutti i Lazzaretti marittimi italiani. Durante l’assedio di Gaeta (1860/1861), imbarcato sulla fregata Parthenope, si offrì di prestare servizio a bordo della cannoniera a elica Confienza, della Marina sarda, al comando del capitano di vascello Pacoret de Saint Bon, rimasta priva di medici perché caduti in azione.  Saint Bon era il migliore amico di Camillo Cucca, sul punto di assisterlo anche sul letto di morte. Nel corso del trasferimento a mezzo di scialuppa fu fatto segno a intenso fuoco di fucileria, che non lo distolse dal proposito. Per tale gesto fu decorato della medaglia d’argento al valore militare. Entrato successivamente nella Marina unitaria, ebbe il grado di medico di fregata di 2° classe e nel 1865, nominato medico di bordo (nel grado di medico di fregata di 1° classe) della fregata Magenta, partecipò al primo viaggio di circumnavigazione del globo di una nave della Regia Marina. Medico capo nel 1877 e nel 1884 direttore medico con l’incarico di direttore dell’ospedale militare marittimo principale di Napoli, durante l’imperversare dell’epidemia di colera che colpì la città si prodigò anche a favore della cittadinanza, meritando per il suo comportamento professionale e umanitario la medaglia di bronzo di benemerenza alla salute pubblica. Promosso ispettore medico nel 1891 ricoprì presso il ministero l’incarico di capo della sanità militare marittima fino al 10 marzo del 1893, data in cui si spense a Napoli, colpito da broncopolmonite. Per le sue benemerenze la Marina lo volle ricordare intitolando a suo nome nel 1917 l’ospedale militare marittimo principale di Napoli.

Abbiamo posto una domanda al sig. Giovanni Auriemma su quali presupposti e propositi si può tornare ai fasti di un tempo. Sono tanti i bruscianesi che hanno dato lustro a questo paese. Lei cosa ne pensa?

Brusciano ha bisogno di persone innamorate della propria terra che attraverso la riscoperta delle proprie origini possa rifondare il paese, supportati dagli antichi valori tramandatici. Sono convinto che la vera battaglia sia culturale“.

Giovanni Auriemma

Giovanni Auriemma (nella foto)

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Pubblicato da Gianluca Castaldo

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