
- Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a euro 1.032.
L’appropriazione indebita fa parte del novero dei reati contro il patrimonio. Esso è disciplinato dall’articolo 646 c.p. In particolare, analizziamo il primo comma. Compie il reato di appropriazione indebita “chiunque possedendo già un bene appartenente ad un altro soggetto lo inizia a possedere per conto proprio”. L’appropriazione consiste in una una interversio possessionis, ossia in un mutamento del comportamento del soggetto attivo che mostra in modo chiaro e limpido di trattare la cosa come propria. Differisce dal furto per il possesso della cosa oggetto del reato, esso manca nell’autore del furto, invece ne è presupposto per l’autore dell’appropriazione indebita. E’ una figura affine al furto, ma sono due istituti differenti. Il furto presuppone la mancanza del possesso della cosa mobile altrui (consistendo il reato proprio nell’impossessamento), l’appropriazione indebita implica che l’agente già possieda le cose mobili o il denaro altrui. Appropriazione indebita è considerato un reato proprio, in quanto il soggetto attivo è il possessore. Il reato si consuma nel momento in cui il possessore compie sulla cosa atti di disposizioni che sono riservati al proprietario. Inoltre, si configura come un reato comune e questo lo ricaviamo dalla dicitura “chiunque”. Quando parliamo di questo istituto, ci riferiamo al concetto di ingiusto profitto. Esso può consistere in qualsiasi vantaggio, il reato si consuma quando e dove è realizzato l’atto appropriativo. La condotta appropriativa ha ad oggetto cose fungibili altrui, come nel caso di somme di denaro. Fondamentale è il requisito della altruità: oggetto dell’appropriazione indebita è il denaro o la cosa mobile altrui. In tale reato il concetto di altruità assume un significato particolare, l’altruità coincide con un vincolo di destinazione ad uno scopo cui ha interesse. Qual è la Pena Per Chi Commette il Reato? Il reato di appropriazione indebita è punito con la reclusione da due a cinque anni e con l’ammenda da euro 1000 a euro 3000. Nel caso in cui un pubblico ufficiale (ad esempio un appartenente alle forze dell’ordine) commette il reato, la situazione è senza dubbio più grave ed egli rischia una pena fino a dieci anni di reclusione. Quando l’Appropriazione Indebita è Aggravata? Si parla di appropriazione indebita aggravata quando il reato viene commesso da una persona che possedeva quel bene a titolo di deposito. Quando il Reato si Prescrive? Il reato, di regola, si prescrive in 6 anni. Quindi, trascorsi 6 anni dal fatto, la vittima perde la possibilità di tutelarsi, come stabilito dall’art. 157 del codice penale. Come ci si Può Tutelare? La vittima può difendersi solamente querelando l’autore del reato di appropriazione indebita. La querela va esercitata entro 3 mesi dal giorno della notizia del reato.
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