
Come da tradizione, ogni anno, agli albori del solstizio d’estate, si inaugura in pompa magna la stagione dei roghi. La stagione del fetore, del degrado, dell’inquinamento, dei tumori, dell’atmosfera cupa e mortale. I punti strategici dei roghi sono sempre gli stessi. A fare da rogo capofila sempre i campi rom di Giugliano in Campania, a seguire in scia Caivano, Orte di Atella, Ponte Riccio, Aversa, Villaricca e quasi tutta la provincia di Napoli. Da anni i campi rom rappresentano le piazze di spaccio dei rifiuti, un via vai di trasporti illegali di immondizia, si scarica e si incendia tutto. Lo smaltimento dei rifiuti tossici è diventata una routine, o meglio una roulette mortale per la popolazione. Al calar della notte, bisogna chiudere le finestre, con la speranza di evitare l’odore acre notturno che fa visita ai cittadini. In tutto questo con temperature torride.
Nell’aria si respirano costantemente composti di tipo solforati, causati dai continui roghi notturni di rifiuti speciali. Nessuno fa nulla. La politica simula interventi vuoti a perdere. I falsi ambientalisti professano la loro missione, per poi spegnersi nel nulla. Magistratura, forze dell’ordine, esercito dove siete? Se mancano gli interventi delle istituzioni, chi può mai debellare questo cancro che vive come una ombra sulla Campus ania, Campania ahimè non più fertile. Ai cittadini non rimane che pregare o difendersi dai roghi con mezzi di fortuna. Una regione che vive nel costante degrado. Anche loro si sono arresi, avviliti, sconfortati. La stampa sonnicchia, tantissime persone negli anni hanno scritto a tutte le testate, ma non vi è stato sufficiente riguardo o attenzione. Le morti assurde di giovani, bambini, anziani, non si contano più. Tumori, malformazioni congenite, tumori al seno, leucemie, asma, si salvi chi può…
https://www.paleolitika.it/wp-admin/post.php?post=3784&action=editwww.google.it